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La sigla dell’Atto Costitutivo – da molti definita “epocale” per i risvolti rivoluzionari implicati dalla sinergia intercomunale attivata dall’Unione nella gestione in forma associata dei servizi e degli Uffici dei singoli Enti – è stata il risultato di un percorso istruttorio che ha portato i cinque Consigli Comunali ad approvare, più o meno simultaneamente, lo Statuto dell’Unione dei Comuni e lo schema dello stesso Atto Costitutivo.
Gli stessi organi consiliari hanno poi proceduto alla nomina dei propri rappresentanti in seno al Consiglio dell’Unione e con eguale atto deliberativo, istruito dalla Conferenza dei Segretari Comunali, sono addivenuti alla determinazioni di dotarsi di un unico Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) per dare corso secondo criteri omogenei alla cd. Riforma Brunetta.
La costituzione dell’Unione dei Comuni “Monte Contessa” ha avuto un adeguato risalto mediatico sulla stampa regionale. Ha aperto la discussione che ha preceduto la sigla dell’Atto Costitutivo, il Sindaco di Curinga, Domenico Pallaria, il quale ha affermato: “E’ un evento importante, in quanto è l’avvio di un processo di straordinaria importanza; vogliamo costruire risposte articolate nel territorio e, per farlo, abbiamo bisogno di metterci assieme per raggiungere una dimensione che sia in grado di programmare il bisogno e di costruire una rete articolata ed integrata di risposte alle esigenze della comunità. Da oggi vogliamo costruire risposte corali, ogni Sindaco non dovrà occuparsi soltanto del proprio Comune, ma di tutto il patrimonio collettivo”. Lo stesso Sindaco ha, inoltre, affermato che “l’Unione dei Comuni avvia un processo istituzionale importante che riguarda principalmente due fattori: uno è la disponibilità delle risorse pubbliche, il secondo è la competitività sul territorio”
Il Sindaco di Maida, Natale Amantea, ha sottolineato le radici storiche dei Comuni dell’Unione: “Quel che stiamo sancendo oggi è un qualcosa che per certi versi ci riporta al passato, in quanto non bisogna dimenticare che nei secoli passati questi Comuni facevano parte del Feudo di Maida, che dalla marina di Curinga si prolungava fino alla zona industriale di caraffa e di Marcellinara. Pertanto, le comunità che noi oggi, qui, rappresentiamo si trovano a sancire un patto di interscambio culturale, economico e sociale per fare in modo di dare più servizi – e migliori di quelli di oggi -  a tutta la collettività”. Circa la centralità dell’Unione, il Sindaco ha poi aggiunto: “Siamo il baricentro della Calabria, abbiamo un territorio vasto e redditizio che ha una storia lontana. Dobbiamo rendere le nostre popolazioni sempre più unite”.
Il Sindaco di San Pietro a Maida, Pietro Putame, ha evidenziato: “Quello che stiamo oggi ufficializzando in questa seduta non fa altro che mostrare la lungimiranza delle Amministrazioni che guidano i cinque Comuni, anticipando ciò che la nuova normativa impone ai Comuni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Ci saranno benefici per le nostre popolazioni. L’Unione dei Comuni non serve solo per avere un sostegno tecnico; oggi fortunatamente abbiamo superato i vecchi schemi e i vecchi comportamenti, il fine che ci accomuna è il bene del territorio. Dobbiamo organizzare una progettualità per lo sviluppo del territorio. I piccoli progetti non hanno finanziamenti: dobbiamo fare progetti e guardare ai programmi europei. Dobbiamo avere migliori servizi ed economicità: con questa Unione riuscire ad avere entrambi. Diamo una grossa novità a livello regionale”.
Per il Sindaco di Jacurso, Gianfranco De Vito, “questo progetto, che tale è, non nasce per caso, ma è frutto della convinzione di tutti noi amministratori, che per un anno e mezzo ci siamo seduti attorno a un tavolo per confrontarci e gettare le basi solide di un qualcosa che dovrà avere concreta ricaduta su tutti i territori, migliorando l’erogazione dei servizi, attuando in maniera seria la raccolta differenziata, organizzando più efficacemente la Polizia municipale, migliorando e potenziando i servizi sociali per dare risposte concrete ai cittadini ed alle fasce più deboli”. Circa la posizione politica del nuovo soggetto, il Sindaco ha affermato che “i cinque Comuni non vogliono contrapporsi a nessuno. E’ evidente che questi Comuni saranno più forti, ma l’Unione non funzionerà soltanto perché ci siamo messi insieme: c’è bisogno di impegno”.
In sostituzione del Sindaco, impossibilitato a partecipare, era presente il Vice Sindaco di Cortale, Pietro Marasco, il quale ha rimarcato due centralità perseguite dal suo Comune attraverso l’Unione, ossia l’autonomia dei servizi con una riduzione dei tributi ed il nuovo protagonismo dei cittadini in questa nuova iniziativa. Lo stesso amministratore ha poi detto: “L’idea dell’Unione dei Comuni è un qualcosa già pensato negli anni Novanta, ma, pur se c’era l’intenzione di metterla in atto, purtroppo non ci sono poi state le condizioni politiche perché il tutto si potesse concretizzare. Pur se sono trascorsi degli anni, certamente non siamo in ritardo per dare alle nostre comunità servizi migliori e per avviare una nuova fase di cooperazione istituzionale, mettendo da parte il localismo”.
I lavori dell’Unione cominceranno a giorni con l’insediamento della Giunta e, successivamente, del Consiglio.
In attesa della formazione di un sito proprio dell’Unione, il Comune di Curinga provvederà da subito a dotare il proprio sito istituzionale di uno spazio dedicato esclusivamente agli atti del nuovo soggetto giuridico ed alla correlativa attività programmatica.